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Pasquale De Santis – Non ti conosco

Il noir, il genere scelto non a caso da Pasquale De Santis descrive quanto siano tristi e spregiudicate le realtà adolescenziali nel profondo sud; in effetti luoghi, storie, intrecci sono sin troppo reali da non lascare spazio all’immaginazione. In effetti siamo di fronte ad un verismo postmoderno dove la triade adolescenziale formata da Federico, Tommaso e Francesca non trovano spazio per il futuro e questo lo si intuisce dalla triste crudeltà della situazione: Filippo autore dell’omicidio non sfugge a quell’organizzazione familistica di cui i giovani si trovano a dover combattere. Attenta è la descrizione dei luoghi ma anche i costumi sociali, la cucina, dunque i particolari che descrivono lo scenario in cui vengono caratterizzati i diversi personaggi del romanzo, ognuno con la propria personalità, carattere tanto da sembrare più veri del reale. In questa particolare descrizione s’intuisce quanto Federico si trova nel dubbio dell’agire: compiere azioni per abitudine o per istinto? Tutto sembra dimostrare quanto la realtà sia cristallizzata nel contesto del meridione: impossibile da modificare. Persino l’omicidio, così come l’atto di bruciare un locale sono parte di un contesto già in atto e dunque condannato ad essere la scenografia di un film ormai già noto: quello mafioso. E nulla sfugge a questo destino se non la storia intrecciata di questi tre amici che nel loro insieme manifestano il significato della propria esistenza.

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