Traccia: Il Giorno della memoria ogni anno obbliga a confrontarsi con il lato più oscuro dell’uomo. Numerose immagini e filmati ricordano ciò che avvenne nei campi di concentramento. Quali sentimenti suscita in te la visione di tali testimonianze?
Il treno si fermò che era mattina
e gli uomini si precipitarono
a guardare fuori dai finestrini
per capire dove fossimo.
Io ero troppo piccolo per arrivare in
altro e sbirciare il panorama ma un
adulto mi disse che in lontananza non si
vedeva altro che qualche braccia,
niente di più.
Auschwitz- Birkenau
SAMI MOVIANO
Ogni anno, in occasione della Giornata della memoria, siamo quasi obbligati a ritrovarci nel confronto con gli aspetti più oscuri e crudeli della natura umana. Vengono diffusi numerosi filmati e documenti riguardanti testimonianze dirette di ciò che è accaduto nei campi di concentramento e di sterminio: uomini, donne e bambini sono stati trattati senza dignità, senza rispetto.
Vedendo tutto questo si scatena un forte senso di pietà nei confronti delle vittime, privati di tutto e trattati come oggetti, ma allo stesso tempo paura nei confronti di quello che potrà accadere; paura che l’uomo non sia cambiato e che un fatto del genere possa ripetersi. Allora sorge la domanda “Come ha fatto l’uomo a creare un ‘mostro’ così grande per condannare la religione, il pensiero politico, la natura delle persone? Con quale spirito, quale forza?”
Secondo il mio punto di vista l’uomo deve capire l’importanza e la gravità di quanto accaduto, è necessario che nasca in ognuno di noi la consapevolezza di un passato che non si deve ripetere per poter vivere un futuro migliore. La sensibilizzazione serve proprio per evitare la ripetizione di questi fenomeni, per suscitare nell’animo delle persone uno spirito di fratellanza, di pace e unione. Attraverso i documenti che vengono trasmessi in occasione della Giornata della memoria viene sottolineato il fatto che, al contrario di quanto alcune persone ancora oggi sostengono, non esistono diverse razze umane, ma ce n’è soltanto una, che accomuna tutti. Secondo me, poiché si rischia di discriminare gli altri per la loro lingua, la loro religione, la loro cultura e tradizione, questo evento è un’occasione in più per far capire un concetto importante: siamo tutti uguali, nelle nostre singolari diversità.
Questa è anche un’opportunità in più per contrastare e cercare di smentire il fenomeno del negazionismo, il quale nega una serie di eventi connessi al fascismo e al nazismo, tra i quali la stessa esistenza dei campi di concentramento e di sterminio. Infatti, secondo questa assurda teoria, l’olocausto è un’intera finzione. Purtroppo sono sempre meno i testimoni diretti di tale strage e temo che tra qualche anno potrebbe venire meno la sensibilizzazione tra le generazioni future che potrebbero prendere troppo superficialmente questo aspetto che di sicuro segna un importante piaga sociale della storia.
Corsi Valentina